Corsi e Formazione di Primo Soccorso Aziendale

Appartengono sicuramente al gruppo A, senza curarsi del numero di lavoratori addetti, le aziende o unità produttive soggette all’obbligo di dichiarazione di notifica (art. 2 D.Lgs. 334/99), appartenenti ai seguenti comparti:

• Centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari
• Aziende estrattive ed altre attività minerarie
• Lavori in sotterraneo
• Fabbricazione esplosivi, polveri e munizioni

Il D.M. 388/03 prevede due tipologie di percorsi formativi, con uguali contenuti ma distinti per durata in ore.

SicurNet Liguria propone tutte le tipologie di corsi di primo soccorso in presenza, tenuti da docenti abilitati (medici laureati) nella propria aula di via al Molo Giano a Genova. Al termine del corso, previa verifica dell’apprendimento mediante test finale a risposta multipla, viene rilasciato l’attestato di frequenza valido 3 anni, passati i quali si rende necessario un aggiornamento obbligatorio. Tutti i corsi prevedono una parte teorica e una parte pratica, obbligatorie per la loro validità.

L’addetto al primo soccorso in azienda, nel momento in cui sia necessario il suo intervento, è totalmente esente da qualsivoglia responsabilità penale in quanto tutelato dall’art.45 C.P. che assolve sempre chi si trovi a compiere un atto spinto dallo stato di urgenza ed emergenza. Non si deve quindi temere nulla nel provare ad applicare quanto imparato nel corso per soccorrere magari un collega in difficoltà.

L’attestato di partecipazione al corso di primo soccorso non autorizza però gli addetti formati ad agire come medici, dovendo quindi limitarsi a mettere in opera le procedure e le conoscenze base acquisite in ambito formativo, il che potrebbe anche limitarsi a non fare cose sbagliate che potrebbero aggravare la situazione. Questo perché il lavoratore addetto al primo soccorso aziendale è comunque un cittadino in obbligo di prestare soccorso a una persona in difficoltà per non incorrere nel reato di omissione di soccorso (art. 593 C.P.), ma deve anche evitare di “strafare” per non ricadere invece nella casistica di “abuso della professione” (art. 348 C.P.), qualora appunto si aggravi il danno.

Infine si noti come la formazione degli addetti al primo soccorso di cui al DM 388/03 non autorizza gli stessi all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) ormai presente in molte strutture e persino in luoghi pubblici aperti, per cui è richiesto dalla Legge il possesso di un attestato specifico rilasciato in seguito alla frequenza del corso BLSD, che ne consente invece l’impiego a fini di primo soccorso ma sempre in attesa di personale sanitario specializzato.